Trasporto pubblico ticinese, il maxi-credito torna in aula

Pubblicato il 12 Febbraio 2025

GRAN CONSIGLIO / Luce verde dalla Gestione ai 462 milioni di franchi per finanziare la rete di mobilità nei prossimi quattro anni Confermata la linea adottata dopo l’apertura della galleria del Monte Ceneri – Spaccatura sul progetto pilota «Verzasca mobile»

Paolo Gianinazzi

Il maxi-credito quadriennale per finanziare il trasporto pubblico ticinese – parliamo di poco più di 462 milioni di franchi per il periodo 20252028 – approderà presto in Gran Consiglio, nella sessione parlamentare al via tra due settimane. È la seconda volta che il credito in questione (perlomeno di queste dimensioni) giunge in Parlamento. Sì, perché se nei quadrienni precedenti (2012-2015 e 2016-2019) esso ammontava a circa 290 milioni di franchi, a partire dal periodo 2020-2023 è stato potenziato, appunto, raggiungendo i 460 milioni. E questo per un semplice motivo: l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri e la conseguente «rivoluzione» del trasporto pubblico ticinese. Un cambiamento che, come fatto notare dal Dipartimento del territorio nel relativo messaggio governativo licenziato a maggio dello scorso anno, ha portato a un’importante crescita dell’utenza a Sud delle Alpi. Motivo per cui, appunto, il Consiglio di Stato ha sostanzialmente proposto di confermare l’entità del credito (circa 462 milioni) anche per i prossimi quattro anni. Un’impostazione che ieri mattina a Palazzo delle Orsoline ha ricevuto il via libera anche dalla Commissione gestione e finanze che, salvo qualche firma ‘con riserva’, ha sottoscritto a larga maggioranza il rapporto di Samantha Bourgoin ( Verdi), Fabrizio Sirica (PS) e Matteo Quadranti (PLR).

In aula, dunque, si prospetta un voto favorevole al maxicredito quadriennale. L’unico punto destinato a far discutere i deputati sarà l’eventuale credito aggiuntivo (da sommare ai già citati 462 milioni) per finanziare progetti di mobilità su richiesta («on demand») nelle località discoste, come quello avviato in Valle Verzasca. Ma su questo punto torneremo più tardi.

Cambiare e consolidare

Nel rapporto commissionale si ricorda innanzitutto che con l’apertura della galleria del Monte Ceneri «i tempi di percorrenza sono notevolmente diminuiti» e, al contempo, «l’uso dei trasporti pubblici ha superato le aspettative». Su questo fronte, infatti, le cifre sono eloquenti. Si parla di un aumento dell’utenza pari al 55,8% tra il 2019 e il 2023 per la rete TILO, oppure del 6,6% per quella FLP (la Lugano-Ponte Tresa), oppure ancora di un incremento del 21,8% dei passeggeri del trasporto pubblico su gomma. Insomma, come spiegato dalla co-relatrice Samantha Bourgoin al termine della riunione della Gestione, «lo sforzo fatto nel 2021 con l’apertura della galleria del Monte Ceneri è stato molto apprezzato e ha veramente portato importanti miglioramenti al servizio, sia nei centri urbani che nelle valli». Motivo per cui, appunto, «occorre insistere in modo mirato sia nella promozione dell’offerta sia nell’adattamento dell’intera catena di trasporto» anche perché, come sottolineato nel rapporto, il «il potenziale di crescita è ancora ampio». Detto in soldoni, dunque: quei 462 milioni vanno confermati. E su questo punto, come detto, sono tutti concordi.

Divergenza di vedute

L’unico aspetto su cui la Commissione si è divisa, come dicevamo all’inizio, riguarda la possibilità di finanziare progetti pilota di mobilità «su richiesta». O meglio: non è stata trovata una maggioranza per aumentare il credito in maniera specifica per questi progetti. Già, perché concretamente la maggioranza commissionale è concorde nel sostenere questo tipo di mobilità (incluso il progetto pilota «Verzasca mobile»), ma ritiene pure che le risorse finanziarie – parliamo di circa 330 mila franchi – vadano trovate all’interno del credito da 462 milioni (senza dunque aumentare i soldi a disposizione), oppure facendo capo direttamente alle risorse del Dipartimento del territorio.

Al contrario, una minoranza della Commissione (di cui la stessa Bourgoin fa parte) ritiene più corretto nei confronti dei Comuni coinvolti votare un credito supplementare specifico con due voci distinte: una con il credito ponte dedicato al proseguimento del progetto Verzasca Mobile; l’altra con i fondi necessari per l’adeguamento del servizio per le diverse realtà locali, portando dunque questo esempio anche in altre località discoste. Al netto di questa divergenza, in aula giungerà un rapporto unico. E quindi la questione sarà risolta tramite emendamenti.

CdT 12.2.2024