Tram, quanto paga la Città? «Chiarezza sul tesoretto»

Pubblicato il 17 Aprile 2025

TRASPORTI / La Città e la Commissione regionale dei trasporti riflettono su quanto dovranno versare per l’opera che si è rivelata più cara del previsto – Filippo Lombardi: «Abbiamo contribuito con 6 milioni all’anno» – Chiesto un confronto con il Cantone

Nico Nonella

Settecentocinquantanove milioni di franchi. È il nuovo preventivo per realizzare la rete tram-treno del Luganese. Di questi, un centinaio saranno a carico dei Comuni della Regione. E Lugano, ovviamente, in questa spesa farà la parte del leone: contribuisce infatti a circa la metà degli esborsi che riguardano la Commissione regionale dei trasporti del Luganese (CRTL). In soldoni, in questo caso, con una cinquantina di milioni. Tutto chiaro? Non proprio. A mente della Città, come confermatoci dal capodicastero Sviluppo territoriale e presidente della CRTL, Filippo Lombardi, ci sono vari aspetti da chiarire con il Cantone. Uno su tutti: in che misura, per il progetto del tram, si potrà attingere al fondo intercomunale per il Piano dei trasporti del Luganese (lo scorso anno, Consuntivo alla mano, la Città ci ha versato circa 6 milioni di franchi)? Bella domanda. «Ogni anno il Cantone preleva un contributo a titolo di acconto, ma noi non sappiamo quanto c’è in cassa. Non c’è una contabilità separata per i vari progetti (Tram, nuovo quartiere di Cornaredo, StazLu, ndr)» rileva Lombardi al Corriere del Ticino. Di qui la richiesta di un incontro con il Dipartimento del territorio. «Lugano contribuisce da una dozzina di anni e dovrebbe esserci un tesoretto di 80 milioni di franchi». Tesoretto, già. Un termine che non piace al Cantone. «Hanno parlato di gestione corrente». Ma la questione di fondo resta: che ne è di quei soldi? «Tra noi e il Cantone ogni tanto vola qualche straccetto, come sul PAL5, ma sono bisticci su cavolate. Ci sono delle questioni più importanti da affrontare, come questa. E vogliamo farlo in maniera costruttiva e non polemica ». Insomma, la Città e la CRTL vogliono capire quale sarà l’impatto finanziario per i Comuni. E non solo per i rincari legati alla rete ferroviaria: in ballo c’è anche il progetto «sforbiciato » della circonvallazione Agno-Bioggio, che anche nella sua versione «light» potrebbe costare attorno ai trecento milioni di franchi.

Camere sì, Camere no

E Berna? In Gran Consiglio, mercoledì, il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, aveva affermato che «l’Ufficio federale dei trasporti (UFT, l’autorità che aveva rilasciato la licenza edilizia per la nuova linea del tram-treno, ndr) è orientato ad accettare l’aumento dei costi di pertinenza della Confederazione a condizione che il Ticino (Cantone e Comuni della CRTL) si assuma la propria quota parte». Manca ancora una conferma ufficiale ma, come ha affermato il direttore del DT, «non do-

vrebbe essere necessario l’avallo delle Camere federali». Una conferma in tal senso «arriverà dopo la sottoscrizione di un accordo modificato tra RTTL SA e l’Ufficio federale dei trasporti » stesso.

La chiave di riparto

A conti fatti, il tram-treno costerà (per ora) circa 269 in più rispetto all’ultimo preventivo. I tre enti finanziatori (Confederazione, Cantone e Comuni) dovranno inevitabilmente mettere mano al borsello: il Consiglio di Stato dovrà chiedere al Parlamento un credito supplementare di circa 80 milioni a copertura della quota parte cantonale, a fronte di 63 milioni già stanziati. In base alla chiave di riparto, la Confederazione copre il 58% dei costi totali (466,8 milioni) tramite il programma di sviluppo strategico (PROSSIF) e i contributi per il Programma di agglomerato (439,8 e, rispettivamente 27 milioni); il Cantone interviene per il 36% (246 milioni: il 58% a carico del Cantone e la parte restante dei Comuni della CRTL) mentre le Ferrovie luganesi partecipano con il restante 6%. Un’altra cosa da chiarire, per la Città, è se il rincaro verrà effettivamente diviso in base alla citata chiave di ripartizione dei costi, o in un altro modo.

CdT