Le bordate dei sindaci: «Imposto un progetto fallimentare»

Pubblicato il 5 Giugno 2025

A REAZIONE / I rappresentanti dei Comuni del Malcantone non le hanno mandate a dire: «Zali vuole solo salvare la faccia, si approfondisca il tracciato interrato» «Zali ignora i sindaci del Malcantone e impone un progetto destinato al fallimento». No, la politica comunale non le ha mandate a dire. In una presa di posizione, il Comitato della Conferenza dei sindaci del Malcantone ha espresso «profonda indignazione e sconcerto » per la decisione di portare avanti il progetto in questa forma «malgrado il chiaro e unanime invito a sospendere l’iter e rivalutare la variante interrata ». Già in una lettera datata 16 maggio 2025, i sindaci avevano chiesto di non procedere all’approvazione del messaggio nella versione attuale, giudicata «peggiorativa e non condivisibile ». «Non solo Zali non ha accolto

la richiesta, ma non si è nemmeno degnato di rispondere, dimostrando una totale mancanza di rispetto istituzionale verso i rappresentanti dei Comuni interessati», è il j’accuse rivolto al direttore del DT. «Ci chiediamo – prosegue la missiva – perché si ostini a spingere un progetto che egli stesso sa essere privo del necessarioconsenso e destinato a essere osteggiato da Comuni e da ricorrenti. È ormai evidente che l’obiettivo di Zali è solo quello di salvare la faccia, potendo dire di aver fatto il proprio dovere per poi scaricare la responsabilità di un probabile fallimento sui Comuni. Il risultato di questa testardaggine è che il Malcantone rischia di dover attendere altri 40 anni prima di vedere una soluzione. È necessario che si approfondiscaseriamente la variante interrata e che si obblighi

il DT a chiedere i contributi federali, cosa che si è sempre rifiutato di fare nonostante l’apertura dimostrata dal DATEC in risposta alle nostre sollecitazioni». Insomma, si preannunciano mesi di tensioni politiche. Il dossier passa ora al Parlamento (i telefoni dei granconsiglieri saranno roventi) e davanti a sé ha anche lo scoglio del referendum finanziario obbligatorio (per non parlare di quello «classico »). E non vanno infine dimenticati i compagni di viaggio di sempre dei grandi progetti: ricorsi e opposizioni.

CdT, 5.6.2025